La storia ci dice che gli Agostiniani cambiarono la loro fisionomia da eremiti a ordine mendicante, quando la Chiesa li volle protagonisti dell’evangelizzazione e della vita culturale, nel periodo in cui sorgevano i comuni, a cavallo tra il XIII e il XIV secolo.
Un compito e una responsabilità a cui sono rimasti fedeli fino ad oggi, nonostante l’attuale crisi dovuta maggiormente al calo numerico. E questo si può dire anche degli Agostiniani di Viterbo che, anche per la presenza di illustri personaggi come fr. Giacomo e fr. Egidio, fecero del Convento della Trinità un centro vivo di cultura e di vita evangelica non solo della Tuscia ma di tutta l’Italia centrale.
Attualmente gli Agostiniani a Viterbo sono solo tre ma con l’animo disposto a continuare la tradizione dei loro padri.
Non solo: la crisi attuale del mondo, dovuta anche alla pandemia e consistente in uno smarrimento e in un crollo sempre più grandi del senso del vivere e dei legami sociali, ci spinge a inventare nuove forme per permettere a chiunque di tessere nuovi rapporti e nuovi legami che siano come il veicolo e lo strumento per ritrovare la speranza.
L’idea di Trinità incontra nasce da qui, da questa esigenza impellente e inderogabile.
È un tentativo, e come tutti i tentativi non è detto che riesca. Però vale la pena provarci.
La sua fisionomia è semplice: un incontro settimanale in orario serale, da ottobre a giugno oppure programmato in cicli, con un tema che possibilmente sviluppi un itinerario, con una o più persone e a cui tutti possono partecipare.
Se dovesse riuscire, potrebbe diventare una realtà che continua nel tempo per dialogare su tanti aspetti della vita spesso sconosciuti: dalla storia all’attualità, dalla vita personale e sociale a quella ecclesiale, coinvolgendo anche personalità della cultura viterbese.
Un tentativo che vediamo, soprattutto, come una risposta non banale all’attuale crisi del mondo, fiaccato e ferito dal Covid, che chiede quindi la creazione di luoghi di incontro e di dialogo per ricostruire quel tessuto umano, così necessario alla civiltà.
Trinità Incontra – Contatti
Convento della Trinità Piazza Ss. Trinità, 8 001100 Viterbo
Tel. 0761-342808
sito web: www.trinitaviterbo.it
Redazione di PAGINE CATTOLICHE
mensile di cultura e attualità
Gli Agostiniani a Viterbo
Gli Agostiniani sono presenti a Viterbo dal 1250, anno in cui si insediarono sul colle della Trinità, sopra porta Faul, allora luogo disabitato. Per loro non c’era posto dentro la città e quindi si ac- contentarono di sistemarsi accanto a una modesta cappella, che insisteva su quel colle, in attesa di tempi migliori.
Intanto nel 1256, quando quegli eremiti si erano già insediati sul colle della Trinità, il papa Alessandro IV aveva chiamato a raccolta alcune congregazioni di eremiti, perché si riunissero in un Ordine religioso. La Chiesa aveva dato al nuovo Ordine la regola di Sant’Agostino e il compito di dedicarsi all’apostolato con lo studio e con la predicazione, secondo lo spirito e il carisma di S. Agostino, nella nuova realtà comunale che si andava affermando. In realtà quegli eremiti avevano già in qualche modo anticipato la mossa della Santa Sede e avevano da tempo iniziato l’avvicinamento alla città, non solo a Viterbo, ma anche in molte regioni italiane.
Improvvisamente nella piccola Viterbo ci fu una fioritura di vita e di ostentata ricchezza, manifesta ancor oggi in splendidi monumenti e il più bello è senza dubbio il Palazzo Papale, che ospitò i Papi di Roma dal 1257 al 1281.
Della vita di quei frati, fino alla fine del XIII secolo, non abbiamo che scarse e frammentarie notizie. Sappiamo però che, probabilmente in quel luogo, verso il 1250, prese l’abito agostiniano il beato Giacomo da Viterbo.
Quando gli eremiti agostiniani incominciarono a costruire il con- vento della Trinità, rispondevano all’invito della Chiesa di dedicarsi all’apostolato dello studio e della predicazione secondo il carisma di Sant’Agostino. Gli Agostiniani viterbesi si distinsero in modo sorprendente nel realizzare il compito loro affidato dalla Chiesa. Fin da subito il figlio più illustre di questo convento fu fra Giacomo. La storia della devozione alla Vergine Maria iniziò qualche decennio più tardi, ma scorrendo gli avvenimenti che si sono succeduti in modo così incalzante e favorevole, ci piace pensare che tutto sia stato preparato provvidenzialmente per il popolo viterbese.
da P. M. Mattei, agostiniano, Storia del convento della Trnità in Viterbo