”Paolo VI si nutriva quotidianamente del pensiero spirituale di S.Agostino”. Alla vigilia dalla beatificazione di Giovanni Battista Montini, domenica in piazza San Pietro, padre Vittorino Grossi, docente dell’Istituto Patristico ‘Augustinianum’ di Roma e direttore della rivista di studi patristici ‘Augustinianum’, racconta all’Adnkronos lo speciale legame che univa il Papa che concluse il Concilio Vaticano II ad Agostino d’Ippona, il ‘Doctor Gratiae’ (‘Dottore della Grazia’) autore delle celebri ‘Confessioni’.
Nel suo studio pieno di libri al secondo piano dell’Agostinianum, padre Grossi sottolinea come la spiritualità agostiniana abbia ”sempre accompagnato il Papa che fu amico del filosofo Jacques Maritain. Indicò la Chiesa come esperta di umanità, in cammino con l’uomo del proprio tempo”. Questi elementi, fa notare il patrologo, ”erano emersi nel volume ‘Montini e Agostino. Sant’Agostino negli appunti inediti di Paolo VI’, a cura di Lorenzo Bianchi con prefazione di Giulio Andreotti (edizioni ‘Associazione Amici di 30 giorni’, Padova 2008)”.
Ma soprattutto, rimarca uno dei più grandi esegeti europei del pensiero di Agostino, ”Paolo VI ha mutuato dal maestro di vita interiore quell’umanesimo di dialogo, che spingeva sempre a cercare la pace anche quando c’era la notte della divisione”. Il Papa che abbracciò il patriarca ortodosso Atenagora I, sottolinea ancora lo studioso dei Padri della Chiesa, vedeva ”l’unificazione del pensiero agostiniano nella fede in Dio, che è sempre legata all’amore di Dio e dei propri simili (Commento al Vangelo di Giovanni, omelia 29,6) e nell’amore alla Chiesa, nel suo essere nel mondo e non di fronte al mondo”.
”Dunque -rimarca padre Grossi- presentò una Chiesa che si fa carico, con ogni generazione umana, delle fatiche dell’umanità nel costruirsi, nel cammino del tempo della storia, come Città di Dio. Egli trasfuse quest’animo agostiniano nella Chiesa dei tempi moderni messa in moto con il Concilio Vaticano II”. E durante tutto il suo Pontificato, il successore di Pietro che abolì l’indice dei libri proibiti ebbe ”un’attenzione speciale verso Agostino, il Santo della dottrina e il più grande pensatore cristiano del primo millennio, ma anche il pastore che sa accogliere e richiama costantemente alla vita interiore”. Una ”teologia della strada e della preghiera”, che fu per Papa Montini ”una traccia di apostolato profondo, e di ricerca costante delle ragioni dell’altro”.
Non a caso, fa notare lo studioso, Paolo VI dedicò ad Agostino una intensa preghiera, nella quale diceva: ”Non sappiamo più trovare il sentiero della verità e della realtà, perché abbiamo dimenticato il suo punto di partenza che è la vita interiore, e il suo punto d’arrivo che è Dio. Richiamaci, o sant’Agostino, a noi stessi; insegnaci il valore e la vastità del regno interiore…”
Lo studioso di Patrologia, autore de ‘La Chiesa di Agostino’ (ed. Dehoniane, Bologna 2012), ricorda che ”a questo grande Pontefice, che ora sale agli onori degli altari come Beato nella Chiesa Cattolica, era tanto cara la diffusione del pensiero di Agostino, che volle personalmente inaugurare l’Istituto Patristico ‘Augustinianum’ (dedito allo studio dei Padri della Chiesa, in particolare di S.Agostino) il 4 maggio 1970”. Domenica, un Papa che fu allievo spirituale del ‘Magistro’ Agostino, sarà proclamato Beato.
Pubblicato su AdnKronos