Questa seconda giornata di lavoro inizia con la meditazione e il canto delle Lodi.
La mattinata è dedicata alla presentazione delle esperienze delle case di prenoviziato diTolentino e Palermo. Le presentazioni avvengono con uno stile interattivo, nel senso che in qualsiasi momento dell’esposizione tutti i partecipanti potevano fare domande o approfondimenti. Dal dialogo sono emersi diversi punti che possono essere utili per la revisione della Ratio Institutionis in riferimento al prenoviziato. Molto si è riflettuto nel delineare i confini tra l’esperienza del primo anno di prenoviziato ed il secondo. Ne sono stati indicati gli obiettivi, i metodi e i criteri. Padre Francesco Menichetti ha sottolineato che nel primo anno è importante che si insista maggiormente sulla ricerca umana e spirituale del candidato, che questi cioè sappia fare un lavoro personale e soprattutto che impari a stare solo con Dio. Nel secondo anno di prenoviziato maggiore attenzione va posto ad una esperienza comunitaria e alle relazioni con gli altri, anche attraverso una vita più pastorale.
Prima del pranzo è arrivato anche Padre Gabriele Pedicino con quattro giovani slovacchi che in questo periodo si trovano aTolentino per studiare l’italiano. Sono studenti del nostro Padre Milan a Kosice.
Nel pomeriggio la riflessione è stata tutta sul Noviziato. C’è stata una presentazione con power point di P. José Luis Belver (Maestro dei novizi) e poi è nato un dialogo sulla positiva esperienza che si stat facendo, ma anche sono stati chiariti e affrontati diversi problemi sorti e insieme si è cercato di trovare delle piste di soluzione perché il prossimo settembre, in cui inizieranno il Noviziato sette candidati (tre slovacchi, due italiani, un maltese e un vietnamita della provincia del Belgio), possa esserci un inizio con qualche idea e prospettiva più chiara, soprattutto perché la comunità di Noviziato si possa integrare maggiormente con la comunità di Pavia.
Sono stati affrontati diversi aspetti della vita del Noviziato, cercando di metterlo anche in relazione ed in continuazione con i due anni di prenoviziato e con la professione. Sono stati infatti, durante tutta la giornata, delineati gli obiettivi che deve raggiungere un prenovizio per essere ammesso al noviziato e quelli di un novizio per fare la professione.
Molto si è insistito che in ogni tappa vengano curati e richiesti quegli aspetti indispensabili per non pretendere poi che alcune dimensioni che di per sé fanno parte di una tappa di formazione, non debbano poi essere affrontate successivamente, quando invece si dà per scontato che siano già state chiarite.