Sabato 18 aprile, alle ore 18.00, nella Basilica Cattedrale di Trani, S. Ecc.za Mons. Giovan Battista Pichierri, arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie-Nazareth, ha ordinato presbitero il nostro confratello p. Pasquale Giuseppe Maria di Lernia.
P. Pasquale ha ricevuto i Sacramenti dell’Iniziazione cristiana nella Parrocchia di Santa Chiara di Trani e fin dall’infanzia ha frequentato assiduamente tale comunità, collaborando alle molteplici attività ecclesiali. Membro della Confraternita di San Giacomo Apostolo, che cura il culto nell’antica chiesa di sant’Agostino, si è accostato alla Famiglia agostiniana frequentando la comunità del Santuario di San Nicola da Tolentino. Ha trascorso i primi anni di discernimento e formazione religiosa presso le Comunità di Bologna, Tolentino e Cascia. Tale percorso è culminato con la Professione dei voti Semplici il 3 settembre 2010 a Cascia, nel Santuario di Santa Rita. Il 7 dicembre 2013 ha emesso la Professione Solenne dei voti religiosi presso il Santuario di San Nicola a Tolentino. Nella Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio a Roma, il 17 maggio 2014, ha ricevuto il Sacramento dell’Ordine nel grado del Diaconato. Attualmente risiede nel Collegio Agostiniano Internazionale “Santa Monica”, per completare il percorso di formazione di studi in utroque iure al Laterano.
Alla celebrazione di ordinazione hanno partecipato numerosi religiosi agostiniani, venuti dal Collegio Santa Monica e dalle comunità agostiniane di Italia. Concelebravano, accanto al Vescovo, il p. Provinciale, p. Luciano De Michieli, il Vicario della Diocesi, Mons. Savino Giannotti, p. Edward Daleng, Assistente Generale ed il p. Maestro della comunità di Santa Monica, p. Alex Longs. Il servizio liturgico è stato svolto dai professi del Collegio internazionale di Santa Monica, dai professi di Viterbo e da alcuni rappresentanti delle confraternite tranesi di San Vito Martire e di San Giacomo Apostolo, delle quali p. Pasquale continua ad essere membro. Il canto è stato curato dalla corale della nostra comunità di Santa Maria della Lama di Noicattaro.
Padre Pasquale ha celebrato la prima Messa presso la chiesa parrocchiale degli Angeli Custodi, domenica 19 aprile, alle 11.00.
Di seguito riportiamo il testo del ringraziamento, che p. Pasquale ha letto a conclusione della celebrazione di ordinazione in Cattedrale.
Pace a voi!
In queste semplici parole della liturgia di oggi si racchiude il senso di questa celebrazione. Il riferimento evangelico più esplicito per significare il valore dell’Ordinazione sacerdotale e il servizio che un sacerdote è chiamato a donare nella Chiesa: il dono del Sacerdozio come atto d’Amore di Dio, che chiede la collaborazione dell’uomo per realizzare il piano di salvezza, per portare la pace alle sue creature.
Un po’ confuso ed emozionato dinanzi al Mistero di Grazia, di misericordia e di bontà divina riversata su di me, rivedo ogni tessera del mosaico della mia vita, fatta di ricordi, emozioni, prodigi, e, riconoscente, vi vedo brillare lo sguardo del Volto di Cristo posato su di me.
E proprio in questo momento, il più bello della mia vita, in cui faccio personalmente esperienza della Risurrezione di Gesù, è giusto e doveroso ricordarsi e ricordare quelle persone che, con la loro amicizia e vicinanza, mi hanno fatto capire che è bello amare il Signore. Amare diventa seguire, seguire si è tradotto, grazie ad un confronto sincero e aperto con la Parola di Dio e con chi mi ha accompagnato, in Sacerdozio: servizio d’amore a Dio e ai fratelli.
“Grazie” è la parola che i cristiani conoscono meglio.
Oggi, pur nella consapevolezza inquietante della mia insufficienza, il conferimento del Sacerdozio mi riempie il cuore di letizia. C’è qualcosa di talmente bello e grande, di così ricco e benefico che, pur nel peso umiliante delle debolezze e miserie, fa sì che il canto più ovvio, più naturale, più genuino, più vero, più doveroso resta per me il canto di ringraziamento.
In questa letizia trova il suo posto innanzitutto il ringraziamento al Signore per il dono della vocazione e della consacrazione.
“Ti ringrazio, o mio Dio! Tu mi hai fatto come un prodigio!
Grazie, Signore, perché mi sento preso, compreso, consacrato abbracciato, e perché l’Amore che mi offri è qualcosa di infinito.
Prendi, Signore, tutta la mia libertà, la mia memoria, il mio intelletto e tutta la mia volontà. Tutto ciò che ho e possiedo, tu me lo hai dato. A te, Signore lo rendo. Tutto è tuo! Disponi di tutto secondo la tua volontà. Dammi il tuo Amore e la tua Grazia, perché questo mi basta”.
E’ la mia piccolezza che oggi canta la tua potenza, le tue meraviglie, perché è proprio nei miei limiti che tu riesci a fare cose grandi, cose nuove.
Dentro questo rendimento di grazie al Signore, pongo ogni altro ringraziamento.
Il primo “grazie” è per il nostro vescovo, mons. Giovan Battista Pichierri, perché attraverso l’imposizione delle mani, la preghiera consacratoria della Chiesa, l’unzione crismale, si è fatto mediatore tra Gesù e la mia persona. Le giunga la mia stima, la profonda riconoscenza e la mia sottomissione filiale.
Grazie, Eccellenza, per la sua disponibilità e generosità di accoglienza!
Con lei ringrazio anche tutti i sacerdoti, diocesani e religiosi, riuniti in preghiera per invocare una nuova effusione dello Spirito Santo, in questo tempio, che è il simbolo e il cuore della nostra Chiesa locale.
Intorno all’Ordinazione di un frate, dalla vita per certi aspetti così comune eppure anche così singolare, è stata data a tutti la possibilità di riflettere sulla nostra comune vocazione e di esserne orgogliosi e commossi.
È un dono del Signore davvero speciale, giunto per rinvigorirci nel cammino e per renderci più chiara e luminosa la meta.
E’ un dono condiviso con la mia Diocesi – fedeli, religiosi, diaconi, presbiteri e vescovo – riunita nella chiesa Cattedrale dando concretamente visibilità, forma e bellezza a quell’unità dei Cristiani, così ardentemente desiderata da Cristo.
Ringrazio, dunque, tutti voi sacerdoti. Consentitemi in modo particolare di ricordarne due, don
Emanuele, qui presente, e don Pierino, che mi hanno conosciuto fin da piccolo.
Hanno tanto pregato che dalle loro comunità potesse nascere una vocazione sacerdotale. A distanza di anni, ancora una volta quella preghiera è stata esaudita. Il Signore ha ascoltato le suppliche di questi sacerdoti.
Un grazie sincero alla mia famiglia religiosa, l’Ordine di Sant’Agostino, qui presente con i religiosi della Curia Generalizia, il Padre Provinciale, padre Luciano De Michieli, i frati del Collegio Santa Monica, i frati delle Comunità Italiane, i Professi di Santa Monica e di Viterbo.
Non sono solo in questa via. Sono entrato a far parte di una schiera sterminata di consacrati, uomini e donne che hanno saputo compromettere la loro vita con un Dio singolarissimo e bizarro, uomini con mille limiti e difetti come me, che da 800 anni scelgono di donare la propria vita a questo Dio e alla Sua Chiesa, seguendo uno specifico carisma.
Tra tutti, un ringraziamento particolare a coloro che hanno curato la mia fede e la mia formazione in questi ultimi anni: Padre Robert Guessetto, che ha accompagnato tanti Professi del Collegio Internazionale al Sacerdozio (che raccoglie oggi l’ultimo frutto della sua esperienza di formazione in Roma) e Padre Alex Longs (per te sono il primo!).
Grazie per la pazienza che avete avuto con me, per quello che avete fatto, perché, tutto ciò che di vero ho vissuto nella mia storia, potesse rinascere segnato da una nuova vita e dalla missione grande che ci aspetta. Ho ancora molto cammino da fare in questo senso. Cammino che, sono sicuro, certamente non finirà con l’Ordinazione.
Permettetemi ora di ringraziare le persone a cui devo il bene della vita: i miei genitori, le mie sorelle, mio cognato, i miei nipoti. Un grazie prezioso per la capacità di mettersi in cammino con me, verso un nuovo inizio. Li ringrazio per il loro “Si” al progetto di Dio su di me… e su di loro; per il coraggio e la forza che mi hanno trasmesso; per aver creduto nella logica evangelica, per cui per vivere occorre spendersi, sacrificarsi, dimenticarsi di se. Vi ringrazio anche per l’impegno profuso nell’organizzare la mia festa.
Ed ora veniamo a noi, alla nostra comunità cittadina.
Nel ringraziare tutti voi mi rivolgo indietro solo per un momento. Non per nostalgia o rimpianto ma per riconoscenza e fierezza. Riconoscenza al Signore. Fierezza per la storia di questa comunità, segnata da un binomio inscindibile: fedeltà e servizio.
Vi ringrazio tutti quanti di vero cuore per l’amicizia, l’affetto, la stima, la riconoscenza che avete saputo dimostrarmi.
Ringrazio con voi il Signore per la nostra comunità, perché ogni vocazione che Dio propone, la si scopre all’interno di una comunità. Una comunità che, forte della sua fede, non ha paura di perdere un proprio figlio per donarlo agli altri. Anzi lo incoraggia a seguire quel disegno che il Signore ha sognato per lui.
Grazie perché nel percorso di vita fatto con ciascuno di voi, il Signore mi ha fatto scorgere frammenti della Sua volontà, del Suo Amore senza limiti.
Siete in tanti: ognuno di voi è nel mio cuore.
La mia gratitudine raggiunge le vostre comunità dove la mia vocazione è germogliata e si è sviluppata: quella della Parrocchia di Santa Chiara e degli Angeli Custodi, la Confraternita di San Vito Martire, quella di San Giacomo, attraverso la quale ho conosciuto la famiglia Agostiniana… e tutte, tutte quante le comunità Agostiniane nelle quali ho ricevuto la formazione (San Giacomo Maggiore a Bologna, San Nicola a Tolentino, Santa Rita a Cascia)
Ringrazio di vero cuore tutti coloro che hanno resa più bella questa celebrazione con il servizio liturgico e con il canto: la corale della Comunità Agostiniana di Noicattaro, Francesco, fra Christian e Padre Pasquale.
Un ringraziamento a tutti voi, amici e parenti, che avete scelto di condividere la Grazia della mia Ordinazione, presenti qui questa sera o, in vario modo, collegati a noi. So che in questo momento in tante Comunità monastiche e conventuali dell’Italia e del mondo si prega per me, per voi, per don Salvatore. A tutti e a ciascuno la mia speciale riconoscenza.
Tutte le vostre case possano gioire insieme a me questa sera!
Questo Sacrificio eucaristico mi porta infine a ringraziare Dio per la Vergine Madre che nella famiglia Agostiniana si venera con i bei titoli di Maria SS.ma del Buon Consiglio, della Consolazione, della Grazia, del Soccorso. A lei mi affido per imparare a scorgere con umiltà le misericordie del Signore, di lei porto nel mio cuore l’ubbidienza alla Parola di Dio e con lei desidero servire questa Chiesa.
Il Vangelo che la madre del Signore ha portato nel suo cuore possa formare in me la mente, rendendola sobria, nell’intento di fissare su di me l’immagine di Gesù che «da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà». Questo monito mi fa ringraziare Dio con le parole del Santo Padre Agostino: «Santa Maria adempì la volontà del Padre, l’adempì interamente e perciò conta di più essere stata discepola di Cristo che sua madre […]. È beata, perché ascoltò la Parola di Dio e la custodì. Custodì la verità nel cuore più che la carne nel ventre. La verità è Cristo, la carne è Cristo; Cristo-verità nel cuore di Maria, Cristo-carne nel ventre di Maria. Vale di più ciò che è nel cuore di ciò che viene portato nel ventre» (Sermo 72A,7).
La Vergine Maria, Madre di Grazia, Madre per Grazia, che ha sostenuto la preghiera dei discepoli, riuniti nel Cenacolo, mi ottenga dal Figlio Suo, di coniugare semplicità e fiducia, serenità e fortezza, fedeltà e perseveranza, mansuetudine e purezza di cuore, sapienza e carità. È questa l’intenzione di preghiera, che chiedo a tutti voi: di sostenermi con l’abbraccio della vostra intercessione, affinché lo Spirito del Padre, che regge e guida, mi doni la forza di osservare, senza paura e senza misura, questo mio desiderio: cercare unicamente la gloria di Dio e la salvezza delle anime.
E questo è l’augurio più grande che ho nel cuore, e desidero offrirlo a tutti: “Che la Speranza non si spenga mai nei vostri cuori e sia sempre compagna del vostro cammino.”
Deo Gratias!